Padova, Tar Veneto conferma chiusura sala slot perché luogo di pregiudicati
Tar Veneto conferma provvedimento di chiusura di una sala slot e scommesse adottato dal questore di Padova perché divenuta luogo di ritrovo di pregiudicati.
Scritto da Redazione
“Considerato che il provvedimento impugnato, di sospensione per trenta giorni delle licenze relative alla raccolta delle scommesse e del gioco a mezzo di apparecchi videoterminali, è stato emesso sulla scorta di un’istruttoria puntuale svolta dalla Polizia di Stato, la quale è durata più di un anno” a cui si aggiunge il fatto “che un numero cospicuo di avventori del locale fosse attinto da precedenti penali e di polizia, perlopiù concernenti reati in materia di immigrazione e di stupefacenti” e che “la sala scommesse era diventata un luogo dove si raccolgono i pusher della zona” e di “persone pregiudicate o pericolose con conseguente pericolo per l’ordine pubblico” Il tribunale amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Prima) respinge la richiesta di annullamento del provvedimento adottato dal Questore della provincia di Padova attraverso il quale veniva sospesa per trenta giorni la licenza relativa alla raccolta delle scommesse e alla raccolta gioco a mezzo di apparecchi videoterminali.
A riportare nel dettaglio la vicenda è La Polizia di Stato che sottolinea come, dopo una prima sospensiva, il Tar Veneto ha definitivamente sentenziato la legittimità del provvedimento con cui il questore di Padova aveva disposto la chiusura di una videolottery di Padova in via della Croce Rossa per giorni 30. Il ricorrente aveva impugnato il provvedimento ottenendo una sospensione cautelare in attesa che il giudice valutasse gli atti posti a fondamento del provvedimento.
Il tutto aveva avuto origine dalla valutazione di fatti penalmente rilevanti che si erano posti all’attenzione della Questura, accaduti nel corso dell’ultimo anno e che si erano verificati all’interno e nei pressi della sala giochi. La divisione di Polizia amministrativa aveva dunque avviato una istruttoria circostanziata che si concludeva con l’emanazione del provvedimento di chiusura a firma del Questore di Padova notificato il 5 maggio,
tra gli eventi presi in esame l’arresto del 2 maggio di uno straniero extracomunitario responsabile di spaccio di stupefacenti il quale era solito attendere i clienti sostando all’interno della sala scommesse. Lo stesso accadeva il 6 settembre, data in cui gli agenti della Polizia hanno arrestato un altro straniero extracomunitario responsabile sempre di spaccio di stupefacenti, attività che aveva sempre la base all’interno della sala scommesse.
A fare da cornice ulteriori controlli delle volanti le quali in più occasioni hanno documentato come all’interno del locale fossero presenti persone prevalentemente extracomunitarie non in regola con le norme sull’immigrazione e con precedenti penali per reati contro la persona, il patrimonio e gli stupefacenti.
Il 5 maggio pertanto la divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Padova notificava il provvedimento amministrativo di chiusura per trenta giorni, chiusura che in virtù dell’accoglimento della sospensione cautelare permetteva all’esercizio di riaprire già il 22 maggio. In data 16 giugno il Tar Veneto pubblicava la sentenza definitiva di primo grado con cui ha riconosciuto la legittimità al provvedimento della Questura con conseguente obbligo per il gestore di scontare il residuo periodo di chiusura di 12 giorni.