Quella di Novis Games era un'idea affascinante. E il fatto che ai più sembrasse di fatto impossibile il loro obiettivo di far giocare ai videogame anche ciechi e ipovedenti, la rendeva ancora più affascinante, un'avventura epica come certe che si trovano solo nei migliori romanzi, o al cinema.
Ma Novis Games chiude (lo ha fatto ufficialmente qualche giorno fa, a fine giugno) nonostante la missione impossibile l'abbia realizzata.
Una console capace di far giocare ai videogame, potenzialmente pure a livello competitivo, anche chi non ci vede, Arianna Ortelli, Marco Andriano, Moreno Lovato, e con loro Alessandro Albano, Francesco Di Battista, Simone Collino e Martin Angelov, loro l'hanno creata. Si chiama Blind Console, "un hardware speciale, un controller che, collegandosi al device del giocatore, attraverso l’app consente anche a chi non ci vede di giocare", spiegava Arianna Ortelli a Esportsmag qualche anno fa.
Ora che il progetto è al tramonto è proprio lei a tracciare in un post su LinkedIn, dal sapore dolce-amaro, la storia di questa avventura:
"Nel 2018, avevamo poco più di vent’anni", ricorda, e ricorda da dove tutto è partito: "un controller stampato in 3D che vibrava per segnalare il movimento della pallina. Una persona non vedente che per la prima volta giocava una partita di ping-pong. Sembrava già abbastanza impossibile. E invece era solo l’inizio."
Certo, l'inizio, come detto, era affascinante, ma era solo l'inizio.
Poi arrivò il primo programma di accelerazione, i primi investitori, con "50mila euro e a 20 anni ci sentivamo ricchi", prima di capire "quanto costava una Ral di un programmatore".
E arrivano "i primi pitch con il cuore in gola, il Tedx, 9 Muse, Forbes (che nel 2022 mise Marco Andriano e Arianna Ortelli in cima ai più importanti under 30 italiani per la categoria Gamers, Ndr), il primo funding, poi il secondo".
E le esperienza internazionali, da Boston a San Francisco, ma anche l'approdo in Tv, con il punto più alto che è stato forse quando, in diretta su Canale 5, sono riusciti a far giocare ai videogame con la Blind Console anche un Gerry Scotti bendato.
Quindi l'arrivo dell'AI generativa, un'intuizione per rendere accessibili a chi non ci vede anche i videogiochi esistenti, e di seguito il primo pitch al VP Sales di Microsoft Global, seguito dalla vittoria del Global Hackathon di Microsoft con Novis Games che diventava, nel tempo, un team internazionale e poteva contare su mezzo milione di euro raccolto.
"Detta così, sembra tutto a posto, no?", ragiona Ortelli nel suo post, ma "poi arriva quel momento che nessuno ti racconta nei pitch deck: il momento in cui ti accorgi che puoi anche restare in piedi, ma non stai più costruendo quello per cui sei partito. Non basta più resistere. Non basta più pivotare. Non sei più in grado di servire la vision per cui tutto è iniziato."
"E così", continua, "dopo sei anni, Novis Games chiude. Non c’è un 'grande errore'. Non c’è un 'se avessimo fatto'. C’è la consapevolezza che il progetto, così com’era, non poteva andare oltre. Chiudere ha fatto male. Più di quanto io riesca a spiegare. Ma se oggi riguardo indietro, vedo solo il privilegio. Quello di averci provato."
La realtà (quella economica di questo periodo storico) ha presentato il conto, e un po' Marco Andriano lo aveva anticipato, come ricordano le sue parole scritte in un post del 2021: "Costerà un casino questo tool… Sì, è vero. Potrebbe costare un bel po’. Ma per ora vogliamo selezionare solo i primi tre titoli da rendere accessibili un po’ come demo, un po’ come casi studio da mostrare."
Ma ora che questa esperienza finisce Arianna Ortelli, ora dentro lo staff di Jet Hr, chiude guardando solo agli aspetti positivi: "Abbiamo capito che la diversità è un’opportunità. Non ce lo dimentichiamo. E ci crediamo ancora. Ma anche arrendersi lo è. È scegliere di non restare nel comfort della sopravvivenza. È lasciare spazio alla prossima idea, al prossimo team, al prossimo obiettivo."
"Come sarebbe stato non giocare a un videogioco senza usare gli occhi? Per fortuna, a questa, non posso rispondere."
E il saluto di Novis Games non si chiude con "Game over", ma con un promettente "Press start to begin a new game."