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Incontro domanda-offerta, effetto moltiplicatore per i casinò italiani

29 maggio 2025 - 10:48

L'analista di gaming mauro Natta torna sul tema dell'adeguamento dell'offerta alla domanda nei casinò sottolineandone la specifica centralità.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Enric Moreu su Unsplash

Foto di Enric Moreu su Unsplash

Spesso mi sono ritrovato a scrivere di adeguamento dell’offerta alla domanda e di miglioramento dei servizi alla clientela nell’impresa casa da gioco anche se, come ho sempre avuto conoscenza, in ogni attività sia che fornisca beni sia servizi poco cambia.
Nel primo caso non si dovrebbero correre i rischi collegabili alle norme del Codice civile in merito alla possibilità di procedere contro il debitore, stante il dettato dell’articolo 1933.

In tutti i casi si deve tener presente il mercato e la domanda con l’intento di andare incontro alle richieste e, non credo di esagerare, pensando che per una casa da gioco la problematica potrebbe essere maggiormente semplificata.
Da un lato non si può dimenticare che l’online, visto il successo dei giochi da casinò, offre un panorama discreto di osservazione della domanda e, ancor più, l’istituzione di un corso continuo di formazione per l’adeguamento in parola.
Al proposito mi preme constatare che alla roulette tradizionale in alcuni casi è stata preferita la fair. La motivazione varia dal costo del personale alla preminente tipologia dei frequentatori o, anche, al minimo di giocata. Un fatto però, relativamente alla formazione mi piace ricordarlo.
Il corso di cui trattasi per un impiegato di roulette tradizionale che insegna l’uso del rastrello e il maneggio dei gettoni è indispensabile alla formazione di un buon capo partita allo chemin de fer, gioco quest’ultimo, che dovrebbe trovare un discreto numero di appassionati  incentivati a provare la fortuna contro un altro giocatore piuttosto che scontrarsi con la casa da gioco. 

Per quanto alla domanda, considerando che l’online dal vivo potrebbe agevolare una operazione di marketing, potremmo considerare i tentativi di introdurre nuovi giochi. Nel caso specifico, pur avendo notizia di altre sperimentazioni, provo a raccontare l’iter della roulette americana che, al momento, ritroviamo solo a Saint Vincent.
Nel 1996 solo a Sanremo e rimane sino all’anno successivo, nel 1989 inizia a Saint Vincent e a Venezia, probabilmente con l’apertura di Ca’ Noghera, nel 2000  anche a Campione dove rimane sino al 2004.

Si deve anche ammettere che, a Sanremo se non erro sono stati fatti altri tentativi di giochi nuovi legati al poker e, una volta, al punto banco. In ogni caso oggi resistono, unitamente alle slot, i cosiddetti giochi americani. Il solo tradizionale che resiste è il trente et quarante a Campione.
Questo è, più o meno, il panorama dell’offerta attuale da monitorare a causa dei possibili eventuali mutamenti anche per la particolarità nel campo delle slot machines di una continua produzione di nuove apparecchiature elettroniche.

Dalle poche notizie che si hanno o si percepiscono pare che giochi veramente nuovi, salvo vecchi cinesi e altri rivisti ammodernati con l’implementazione di nuove opportunità di puntate, ne esistano pochissimi; forse è il momento di cercarli e, più che altro, provarli.
Ma l’operazione di diversificazione non si dovrebbe fermare al prodotto gioco e in alcuni casi mi pare si possa notare che questa operazione allargata all’incentivazione di presenze qualitativamente interessanti sia iniziata.
Si vedano gli incontri culturali, quelli musicali ma non dimentichiamo la tipologia di quelli di un tempo più lontano, con le gare di chemin de fer, e più vicini come i convegni gastronomici che, se la memoria non mi fa danno, erano noti per la cucina regionale.

In precedenza ho fatto cenno, quale legittima preoccupazione, al costo del lavoro e, in genere, all’investimento a preventivo raffronto con la possibilità del relativo ritorno e, quindi, l’eventualità discretamente probabile che il valore della produzione ne superi i costi.
Parlando di costi non possiamo omettere quelli generali così come quelli specifici collegabili con lo stato delle strutture sulle quali pare potersi intendere il recentissimo intervento del presidente della giunta Renzo Testolin.
È proprio quello cui ho fatto cenno uno dei problemi che dovrebbero trovare la soluzione in ambito, se ci sarà in Valle d'Aosta, concessione al privato e una rilevanza affatto non trascurabile, a mio parere, assumeranno, come li definisce il bilancio nel conto economico, i proventi accessori che godono della incidenza dei giochi da tavolo al netto molto vicina a quella dei ricavi slot.

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