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Gioco illegale, sequestrati 2,7 milioni di euro di beni a imprenditore

07 giugno 2025 - 10:56

L'imprenditore nel 2020 è stato coinvolto nell'operazione Jonny riguardante il clan Arena, che aveva una 'posizione dominante' nella raccolta di gioco con 'modalità totalmente illecite'.

Scritto da Redazione
©  Guardia di finanza - Sito ufficiale

© Guardia di finanza - Sito ufficiale

Si parla di “modalità totalmente illecite” nella raccolta delle scommesse online e nel noleggio degli apparecchi nel comunicato con cui la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro - Direzione distrettuale antimafia rende nota l'esecuzione – da parte di militari del Servizio centrale Ico e del comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro - del decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Catanzaro - Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione con cui è stato disposto il sequestro di 13 unità immobiliari, un appezzamento di terreno e una ditta individuale, per un valore complessivo di circa 2,7 milioni di euro, riconducibili ad un soggetto intraneo al gruppo mafioso Arena rientrante nella categoria dei soggetti connotati da “pericolosità sociale qualificata”.

Secondo quanto si legge nel comunicato, “il soggetto destinatario del provvedimento ablativo è stato coinvolto nel procedimento penale convenzionalmente denominato 'Jonny', che ha riguardato l’organizzazione mafiosa Arena operante ad Isola Capo Rizzuto (Kr) nel periodo compreso tra il 2002 ed il 2019, ed è stato condannato, anche nel grado d’appello, per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa.

L’attività investigativa aveva ricostruito come le cosche crotonesi, in passato in conflitto tra loro, fossero addivenute ad una 'pax mafiosa' per spartirsi le ingenti somme di denaro pubblico destinato all’accoglienza dei migranti attraverso le forniture, documentate anche con fatturazioni di comodo, al centro d'accoglienza Sant’Anna di Isola di Capo Rizzuto.

Dalle indagini compiute, peraltro, era emerso che il sodalizio aveva acquisito e mantenuto una 'posizione dominante' nel settore della raccolta delle scommesse on-line, esercitata con modalità totalmente illecite, nonché del noleggio degli apparecchi per il gioco on-line”.

 

Il provvedimento è stato adottato dal Tribunale ordinario di Catanzaro, sulla base delle articolate indagini economico - patrimoniali coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro – Dda, eseguite dagli specialisti della sezione Misure di prevenzione - Gruppo investigazione criminalità organizzata (Gico) del nucleo di Polizia economico-finanziaria Catanzaro e del Servizio centrale Ico, che hanno palesato un’evidente sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità del proposto ed i redditi dichiarati e all’attività lavorativa.

“Gli accertamenti dei finanzieri avevano già condotto all’emissione di analoghi provvedimenti ablativi, nei confronti di altri soggetti coinvolti nella medesima indagine, che hanno determinato il sequestro di ulteriori beni del valore di circa 2 milioni di euro”, conclude il comunicato.

“Il decreto di sequestro è stato disposto ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n. 159/2011, in attesa del contraddittorio che avrà luogo dinanzi al Tribunale ordinario di Catanzaro – Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione nel procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per la confisca dei beni, che è ancora in corso.”

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