Il riordino del gioco fisico e online desta preoccupazioni tanto da generare un'interrogazione dalla Camera dei deputati al Governo; nell’attesa di un riordino ritorno su un argomento che mi pare di aver già trattato da qualche tempo: le case da gioco le ritengo facenti parte del gioco fisico o pubblico, questa è una mia personale convinzione e potrebbe essere errata. Allo stesso tempo mi domando, e non è certamente la prima volta, ma lo credo del tutto lecito, per quale motivo non si dà seguito a quanto è dato leggere al termine delle premesse alla dichiarazione della Corte costituzionale n. 152 del 1985.
Mi piace ricordare quello che intendo rammentare per chi legge: “Si impone dunque la necessità di una legislazione organica che razionalizzi l’intero settore, precisando tra l’altro i possibili modi di intervento delle regioni e degli altri enti locali nonché i tipi ed i criteri di gestione delle case da gioco autorizzate, realizzando altresì, in tema di distribuzione dei proventi, quella perequazione di cui alle legge 31 ottobre 1973 n. 637, sulla destinazione degli utili della casa da gioco di Campione, può essere considerata solo un primo passo”.
E ancora: “Queste esigenze di organica previsione normativa su scala nazionale (le quali si fanno valere soltanto nell’ipotesi che il legislatore voglia mantenere le deroghe agli artt. 718 – 722 c.p.) vanno soddisfatte in tempi ragionevoli, per superare le insufficienze e disarmonie delle quali si è detto”.
Chiaramente non conosco quanto si faccia per combattere quello che di illegale può essere abbinato al gioco in generale, mi permetto di evidenziare per diretta esperienza, che nei casinò non si entra senza aver raggiunto la maggiore età dimostrata con un documento in corso di validità, se la persona è segnalata come giocatore abituale e/o patologico viene le interdetto l’accesso. Il controllo è anche allargato ad altre eventualità e fatti quali la circolazione del contante.
A prescindere da ogni altra possibile considerazione, desidero portare la maggiore attenzione su un abbinamento possibile solo ed esclusivamente con l'esistenza della casa da gioco, ovvero col turismo.
Non si potrà negare che alcune località sono conosciute, non lo si può omettere nel ragionamento complessivo, per la bellezza dei luoghi, la cultura o per la possibilità di fare sport, ma se parlate di Sanremo, di Saint Vincent, di Campione e di Venezia, molto facilmente ci sentiamo ricordare la presenza del casinò. Non dimentico che le case da gioco sono state autorizzate, a iniziare dal 1927, in località in possesso di requisiti tali da formare motivo di attrattiva ma, allo stesso tempo, si deve ammettere che per i luoghi con una casa da gioco, il fatto richiamato si è dimostrato e continua a dimostrarsi rilevante.
Mi pare di aver ascoltato più volte e in diverse occasioni la definizione di turismo quale l’oro del nostro Paese e non posso che condividerla. Non credo di avanzare idee fuori luogo nell’osservazione che dal 1985 ad oggi nulla è stato fatto in ordine al contenuto della citata sentenza della Corte costituzionale.
Se la memoria non mi fa danno e scusate la ripetizione dell’espressione ma l’età me la consiglia, nel 1992 furono presentati in Parlamento diversi disegni e progetti di legge in tema di case da gioco. Riguardavano anche quelle sulle navi da crociera battenti bandiera italiana al di là dallo Stretto di Gibilterra e del Canale di Suez e, mi pare, era stata avanzata la possibilità di casinò stagionali.
Quello che maggiormente rileva nel ricordo dell’evento richiamato è che anche in quella occasione ci si riferiva al turismo e all’occupazione diretta e dell’indotto; che, chiaramente, sono sempre da tenere presenti.
Stante la mia lunga esperienza professionale nel comparto delle case da gioco, mi preme rimarcare che il turismo non può reggersi se difettano i servizi e tra questi la casa da gioco. Il che non vuole significare altro che quanto affermato in merito ai servizi; non credo si possa negare che nella vicina Francia vivono di turismo anche molti piccoli paesi e oltre confine troviamo circa 200 casinò.