Casinò e politiche produttive, a ciascuno il suo!
L'analista di gaming Mauro Natta evidenzia gli specifici ruoli che spettano a ciascun soggetto in materia di scelte produttive sui casinò.
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Non vorrei essere identificato per uno sempre contrario come il proverbiale Bastian. Piuttosto, come è mia intenzione dimostrare, mi piace la precisione, in particolare, là dove sono convinto di potermi esprimere: la casa da gioco.
Non posso che essere d’accordo quando leggo la lettera del candidato a sindaco di Campione d'Italia Giuseppe Cianti: “il Casinò è quindi una risorsa fondamentale che, dopo aver riaperto i battenti cerca di incrementare negli anni introiti e manifestazioni. Campione quindi ha bisogno del Casinò e il Casinò ha bisogno di idee e progetti che coinvolgano l’intero paese per ottenere delle eccellenti riposte in merito a occupazione e prosperità... Sarà mia priorità instaurare un clima di dibattito pubblico aperto e costruttivo, garantendo la massima trasparenza negli atti amministrativi...”.
Chiaramente trattasi di un discorso per un prossimo futuro elettorale ma non credo si debba dare a chi legge o ascolta l’idea che, per il raggiungimento del risultato atteso, venga coinvolta la cittadinanza come sembra. È più che giusto che per quanto agli atti amministrativi vi sia una completa informazione, ma, per la casa da gioco non mi pare tanto normale che la politica produttiva dell’azienda debba, sia pure in qualche modo, non solo condivisa ma conosciuta dalla cittadinanza così come mi pare di poter interpretare il senso della lettera in parola.
Senza dubbio, si può partecipare alle sedute del consiglio comunale ma non a quelle del consiglio di amministrazione di una società a capitale pubblico dove non credo si discuta di tutto quanto potrebbe riguardare la conduzione del casinò.
Sicuramente il signor Cianti non aveva in mente di esternare ciò che ho compreso o, in ogni caso, come avrebbero anche potuto interpretare il contenuto della sua lettera. Sono certo delle sua conoscenza perfetta che l’operato e il conseguente risultato della gestione di una casa da gioco discende solo dal grado di competenza, di professionalità e della capacità di trasmettere alla base il da farsi in modo semplice e comprensibile, tale da potersi assumere la piena responsabilità dell’esito gestionale fondato principalmente sul decisionismo qualificato dal possesso delle doti descritte.
Forse non ho compreso una comunicazione erga omnes e che, purtroppo, è sopraggiunta all’attenzione di chi ha trascorso una vita lavorativa nell’ambiente delle case da gioco e l’ha presa come precedentemente descritta. Non me ne voglia il signor Cianti ma sono fatto così e non è assolutamente possibile cambiare alla mia età.