“Spiace notare che un consigliere si sia sentito preso in causa in prima persona dalle mie dichiarazioni, devo però sottolineare che il mio intervento tiene conto di considerazioni ben più ampie di un riduttivo attacco personale.”
Con queste parole l'assessore del Comune di Campione d'Italia Paolo Bortoluzzi replica alla lettera aperta del consigliere di opposizione Gianluca Marchesini in merito a quanto avvenuto e discusso nell'ultimo consiglio comunale.
Bortoluzzi aggiunge: “Invito a una rilettura di quanto da me dichiarato in sede di consiglio comunale senza alimentare circoli viziosi. Resto come sempre disponibile a un contraddittorio con la minoranza, più serio e costruttivo in sede di consiglio, oppure anche attraverso un incontro diretto, la mia porta è sempre stata aperta”.
Ecco il passaggio di Bortoluzzi in consiglio comunale:
“Cattiva informazione fa rima con indignazione, anche e soprattutto sui social. Stimolare un sentimento di sdegno nel lettore frettoloso è il modo più facile per spingerlo a condividere contenuti di dubbia credibilità e renderli virali. Chi si scandalizza davanti a una presunta ingiustizia non perde tempo a cliccare sui link, non sente il bisogno di leggere. Commenta a prescindere, segnalando la propria militanza nel partito dei 'giusti', e contribuisce a far circolare.
È una dinamica che abbiamo visto all’opera mille volte nelle piazze sgangherate a cui accediamo via app”.
Inizia così un articolo apparso su “sette” - allegato del Corriere della Sera - oggetto di una traccia proposta ai nostri maturandi alla prova scritta, appena conclusasi.
Purtroppo Campione a questo malessere non fa eccezione, infatti episodi di disinformazione, attuati con questo metodo, attraverso piattaforme social o altri mass media più tradizionali sono stati davvero tanti in questi anni.
Continua l’articolo:
“Qualle vaca alla bocca, quella ferocia che è un regolamento di conti ci fa sentire migliori degli altri, senza fare nessuna fatica”
Questo passaggio mi ha particolarmente colpito.
Trasportato poi nell’esperienza politica mi ha fatto riflettere su quanta fatica poi si faccia per ottenere risultati duraturi e stabili, che vengono stravolti e mistificati da una narrativa del tutto soggettiva, per non dire menzognera e strumentale.
Con buona pace, di chi rosicando spande notizie infondate, noi rispondiamo con i fatti: bilancio in equilibrio, casinò riaperto, 180 posti di lavoro recuperati, un’economia intera riattivata, servizi tornati alla normalità, 47 Milioni di debiti già saldati dalla Casa da gioco + altri 12 in saldo a fine mese, milioni che sommati ai crediti onorati direttamente dall’Ente passiamo abbondantemente i 60 milioni, scuola dell’infanzia riaperta.
Serve davvero altro per dire che il nostro mandato è un successo?
Assicuro però che è costato molta, molta fatica.
Qui non si va sempre d’accordo, qui non si prendono decisioni di campo! Questo gruppo politico, anzi questo gruppo di persone si è formato in modo naturale come un anticorpo spontaneo con un focus ben piantato: il benessere comune!
Ci si confronta, a volte in maniera schietta e dura, poi si torna a lavorare, magari digerendo qualche boccone amaro. Qui si è chiamati a fare anche questo.
Molta meno fatica si fa a sparare idiozie per cercare soddisfazioni del tutto personali e fini a sé stesse, alla ricerca spasmodica di quel briciolo visibilità personale. Il che, tutto sommato, di per sé sarebbe irrilevante.
Il problema si pone quando i meccanismi disinformativi nuocciono all’immagine di un paese intero e dei suoi cittadini, che invece con tanto sacrificio quel paese hanno contribuito sulla loro pelle a ricostruirlo. Accettando nel bene e nel male l’amara medicina di un ridimensionamento generale tanto complicato quanto necessario al fine di trovare una soluzione.
Perciò, oggi sono a denunciare pubblicamente il mio sdegno e la mia ferma condanna a queste espressioni che troppo spesso trovano purtroppo origine all’interno della nostra piccola exclave e che si susseguono con ostinata ignoranza.
Una nuova ricerca, pubblicata su "Science", dimostra che la reazione emotiva di sdegno a cui si è fatto cenno, accompagna spesso contenuti discutibili e che chi si scandalizza davanti a una presunta ingiustizia non perde tempo a cliccare sui link, per approfondire e verificare.
Così, visto che la mente umana può esprimere giornalmente solo un tot di rabbioso disgusto, spiega la ricerca, finiamo per sprecarlo su questioni irrilevanti per ignorare invece i temi che davvero meriterebbero la nostra irritazione.
E di solito la protesta si accende più facilmente per le battaglie che rafforzano giri di amicizie, alleanze, preconcetti diffusi. Per le altre si resta in silenzio.
Questo concetto mi ha portato spesso a riflettere: Campione e le sue dinamiche rischiano di perdere di vista quello che si è saputo ricostruire?
Distrarre la comunità ad uno sdegno costante senza volontà di confronto, rischia di esporre nuovamente tutti a gravi stati di degenerazione socio-politico-economica a vantaggio di chi vuole mettere le mani su ciò che è nostro?
Si, credo proprio di si.
Mi permetto con infinito rispetto di ricordare le migliaia di morti e le sofferenze di tutte le guerre scoppiate nel mondo e il suo preoccupante squilibrio politico.
Credo non sia fuori luogo rimarcare l’importanza di come oggi Campione d’Italia ha ricostituito una sua credibilità in uno scenario macroeconomico così complesso, capace di guardare al futuro senza le incertezze di qualche anno fa.
Insomma non proprio gli argomenti con cui siamo dipinti spesso dai mass media che non vedono l’ora di sbandierare con la solita indignazione quanto questo sia solo il paese degli sprechi.
Oggi non è così, e lo diciamo con determinazione!
Questo è un nuovo punto di inizio e partenza e invito tutti cittadini a concentrare su questa idea i propri sforzi intellettuali.
Questa stabilità va difesa affinché non si ricaschi in dinamiche feudali e anacronistiche che hanno portato, nel recente passato, a pagare il salatissimo conto.
A noi tutti la scelta: con la bava alla bocca, assetati di indignazione senza nessuno sforzo?
O consapevoli che ora il peggio è alle spalle ma costerà sempre lavoro e fatica mantenere basi solide e affrontare il cambiamento?