Capitolo chiuso e vendita definitivamente decaduta. Con la delibera dell’organo straordinario di liquidazione del 15 luglio del Comune di Campione d’Italia viene messo definitivamente un punto sulla vicenda di Villa Mimosa, un tempo destinata a casinò per la clientela cinese e successivamente messa in vendita alla società Euro Tecnica Sviluppo. Nel testo si legge infatti che viene dichiara definitivamente “decaduta l'aggiudicazione per l'assegnazione del bene "Villa Mimosa", oggetto di trattativa privata diretta, a favore del promotore dell'iniziativa società Euro Tecnica e Sviluppo di Campione d'Italia”.
Inoltre viene sottolineato che “l'Organo straordinario di liquidazione tratterrà la caparra confirmatoria versata dell'importo di 200.500 franchi svizzeri, così come previsto nelle condizioni sottoscritte da Euro Tecnica e Sviluppo, in particolare al punto c.8) del modulo di offerta dell'avviso pubblico”.
Già in precedenza la vicenda aveva presentato diversi nodi da sciogliere. Dopo le interrogazioni presentate dal gruppo di opposizione Campione 2.0, in cui venivano sollevati alcuni dubbi sulle procedure adottate, la società acquirente tramite il suo amministratore delegato Carlo Valerio Pasquinetti aveva sospeso “il proprio interesse d’acquisto di Villa Mimosa in attesa che il notaio incaricato verifichi e accerti la piena regolarità della proposta".
L’asse della controversia si era dunque spostato su un altro piano visto che la Euro Tecnica e Sviluppo non “provvedeva al deposito del saldo del prezzo e alla stipula del contratto definitivo” e tramite uno studio legale aveva fatto pervenire al Comune delle note nelle quali “la promissaria acquirente sottopone all'attenzione dell'Ente questioni inerenti a ipotetiche incoerenze documentali e di contenuto”.
La vicenda, ormai giunta all'epilogo, viene poi ricostruita nel dettaglio nel testo della delibera partendo proprio dal fatto che allo scadere del termine della sottoscrizione previsto per il 4 aprile 2025 perveniva una nota pec a nome del legale della società Eurotecnica Sviluppo con la quale, “sull'asserita ricorrenza di irregolarità procedimentali, si diffidava il Comune dall'assumere qualsiasi iniziativa che potesse pregiudicare la conclusione dell'acquisto”. Con una nuova pec inoltre venivano asserite altre “irregolarità in ordine al regime giuridico della scala di pertinenza della Villa Mimosa ed alla destinazione urbanistica dell'area”.
In risposta il Comune di Campione d’Italia tramite il proprio avvocato contestava “tutti il rilievi mossi da Eurotecnica Sviluppo e invitava nuovamente l'aggiudicatario a confermare, entro e non oltre 5 giorni, l'offerta di acquisto di Villa Mimosa e quindi la volontà di addivenire in tempi rapidi alla stipula dell'atto notarile di compravendita”.
Con un una nota successiva risalente al 12 giugno Eurotecnica Sviluppo comunicava “di recedere dal rapporto, chiedendo a titolo di risarcimento di asseriti danni, la restituzione del doppio della caparra confirmatoria; in particolare, è stato sostenuto che il Comune di Campione d'Italia avesse sottaciuto l'esistenza di vincoli e/o prescrizioni ricadenti sulla "Villa Mimosa", in conseguenza di prescrizioni contenute nella autorizzazione alla alienazione emessa dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese”.
In risposta il Comune di Campione d’Italia evidenziava che “la Soprintendenza aveva invece ribadito che le destinazioni d'uso autorizzate non pregiudicano la fruizione pubblica del bene, in quanto non ne comportano una contrazione né rispetto all'attuale destinazione né rispetto a quella originaria e a quelle assunte nel tempo". II recesso di Euro Tecnica Sviluppo era quindi illegittimo e manifestava piuttosto la chiara volontà di non adempiere agli obblighi assunti in ordine alla compravendita in oggetto”.
La nota successiva concludeva infatti che “il Comune non era affatto tenuto al pagamento della somma indebitamente richiesta a titolo di risarcimento dei danni e che" in difetto di diverse determinazioni di Euro Tecnica Sviluppo, entro il termine di 5 gg dal ricevimento della presente, ove la vostra assistita non confermasse formalmente la volontà di procedere all'acquisto dei Villa Mimosa, il Comune riterrà in via 3 definitiva la caparra, senza ulteriore avviso, stante il grave inadempimento della vostra. assistita”.
In sintesi viene preso atto che a seguito delle iniziative intraprese dell'Ufficio Patrimonio incaricato dall'Osl, atte a chiarire e a conciliare la legittimità della procedura e la correttezza dell'operato della pubblica amministrazione, "Eurotecnica Sviluppo ha comunicato il recesso dal rapporto e non ha riscontrato l'ultimo invito contenuto nella citata nota del 30 giugno 2025 a firma del difensore del Comune di Campione d'Italia e cioè di rendersi disponibile alla sottoscrizione dell'atto di compravendita entro il nuovo termine assegnato di giorni 5 giorni, a far data dal 30 giugno 2025”.
Viene inoltre richiamato il fatto che il “mancato versamento del saldo o la mancata stipula per fatto dell'aggiudicatario, o comunque per sua inerzia, entro il termine stabilito, comporterà la decadenza automatica della aggiudicazione e l'Organo Straordinario di Liquidazione tratterrà la caparra confirmatoria versata in ogni caso".