skin

Palermo, scoperta bisca: Gdf denuncia 13 soggetti di origine cinese

19 maggio 2025 - 10:25

Scoperta bisca in un negozio di articoli da casa a Palermo. La Gdf denuncia 13 soggetti di origine cinese tra cui il gestore dell’attività.

Scritto da Redazione
gdf.jpg

La lotta al gioco illegale prosegue in Italia con l’impegno della Guardia di Finanza che nei giorni scorsi, a seguito di un’articolata attività investigativa, ha individuato a Palermo una bisca. Come riporta il sito delle Fiamme gialle in questo luogo venivano praticati il poker e il gioco con tessere chiamato Mahjong, radicato nelle tradizioni e nella cultura cinese.

L’operazione trae origine da un’attività di osservazione e analisi svolta dai baschi verdi che aveva fatto emergere una presenza anomala, soprattutto nelle ore serali e notturne del sabato e domenica, di persone di nazionalità cinese. Queste si riunivano in un negozio di articoli per la casa gestito da connazionali, frequentato con modalità tali da lasciar presumere attività illecite.

In particolare, i soggetti, prima di accedere, si facevano riconoscere tramite una telecamera installata al lato della saracinesca del negozio, la quale veniva alzata a metà, il tempo necessario per consentire l’entrata e immediatamente veniva riabbassata completamente.

Visto il sistema di videosorveglianza adottato, per accedere nel locale i militari hanno dovuto attendere l’uscita di alcune persone e approfittare così dell’apertura momentanea della saracinesca. All’interno del negozio, la prima sala è risultata adibita alla vendita di prodotti per la casa ma attraverso una tenda raffigurante un divieto di accesso, era possibile entrare in una seconda stanza, al cui interno era stata realizzata una vera e propria sala da gioco illegale.

L’accesso ha consentito quindi di sorprendere 13 soggetti che con ingenti puntate in denaro partecipavano a partite di poker e Mahjong attorno a due tavoli da gioco con tappeti verdi, sopra i quali, oltre a mazzette di denaro, erano presenti dadi, fiches. Una grande cassetta di legno veniva utilizzata come cassa con all’interno altre banconote, per un totale complessivo di circa 15 mila euro. All’interno del locale era poi installato un articolato sistema di videosorveglianza che permetteva sia di identificare i soggetti che volessero entrare sia di monitorare costantemente i due tavoli da gioco con un vero e proprio sistema di rilevamento facciale.

Dall’identificazione dei giocatori presenti è emerso come, oltre ai domiciliati nell’hinterland palermitano, diverse fossero le persone provenienti da altre province siciliane, a conferma della rilevanza della bisca, vero e proprio punto di riferimento del gioco d’azzardo per la comunità cinese anche fuori Palermo. All’interno della sala era presente inoltre una macchina conta banconote professionale, segno evidente della quantità di denaro che abitualmente circolava nella sala.

Il servizio si è concluso con la denuncia a piede libero dei 13 soggetti, tra cui il gestore dell’attività, per l’esercizio e la partecipazione a giochi e col sequestro delle somme di denaro rinvenute nonché di tutto il materiale da gioco.

Finanzieri di Varese, invece, al termine di un complesso lavoro di analisi finalizzato a individuare le imprese maggiormente a rischio, hanno determinato la sospensione della licenza di pubblica sicurezza, nei confronti di un esercizio commerciale di Busto Arsizio che svolgeva l’attività di sala slot.

L’analisi effettuata della Guardia di Finanza ha fatto emergere come alcuni esercizi commerciali esercenti l’attività di slot/vlt, abbiano un ricorrente utilizzo del Pos non collegato con il conseguente volume d’affari dichiarato.

Gli approfondimenti sul luogo da parte dei finanzieri del Gruppo Busto Arsizio hanno riscontrato che i commercianti in questione, di nazionalità straniera, permettevano ai giocatori di effettuare fittizi pagamenti di consumazioni tramite pos al fine di ottenere dall’esercente il denaro contante necessario per continuare a giocare senza interruzioni, effettuando una vera attività di abusivismo finanziario.

Complessivamente, nell’arco di un biennio sono state quantificate operazioni di finanziamento illegittimo per circa 2 milioni di euro svolte abitualmente nei confronti di numerosi clienti.

All’esito delle attività di controllo, sono stati denunciati presso la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, i rappresentanti legali delle sale scommesse per attività abusiva di prestazione di servizi di pagamento. Questi ultimi sono stati segnalati all’autorità di Pubblica Sicurezza ai fini della sospensione della licenza che è stata assunta per 20 giorni dalla questura di Varese in ragione della gravità dei fatti contestati dalla Guardia di Finanza bustocca.

Parallelamente sono in corso ulteriori controlli delle Fiamme Gialle volti a riscontrare il rispetto delle ordinanze in vigore emanate dai diversi sindaci della Provincia, tra cui quella del Comune di Busto Arsizio, volte a limitare gli orari di apertura salvaguardando alcune fasce protette.

Tra gli strumenti tecnologici di cui si dota il corpo vi è infatti un applicativo, denominato Scaams, in grado di analizzare la storia della singola macchina da gioco, evidenziando, tra le altre cose, scollegagamenti fraudolenti dalla rete e utilizzo in orari non consentiti. Nel solo Comune di Busto Arsizio, 3 sono gli esercizi commerciali sanzionati con violazioni dai 516 ai 3.098 euro.

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati