Da AdM l'elogio della ragionevolezza
Gli Stati generali dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno fornito un importante momento di riflessione e di scambio di punti di vista utili per la riforma: con un chiaro invito alla concretezza.
(Foto di Jaiju Jacob: https://www.pexels.com/it-it/foto/campo-tribunale-corte-simbolo-6593883/)
Non solo scambio e approfondimento. Ma anche l'occasione per lanciare qualche messaggio, forte e chiaro, nei confronti del Legislatore e (probabilmente) di tutti gli altri organi istituzionali e apparati dello Stato che intervengono attorno al processo di regolamentazione del comparto del gioco pubblico. In questo, possiamo dire, è consistita la (mezza) giornata di lavori promossa dal regolatore attraverso gli Stati generali dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dedicati ai giochi, durnate la quale, oltre ad affrontare i vari temi caldi di interesse per l'industria, c'è stato spazio anche per qualche riflessione di tipo più alto. Come quella promossa dal numero uno di AdM, Roberto Alesse, in chiusura dei lavori. Quando, vestendo i panni del costituzionalista, ha osato ricordare che: “In ogni Stato di diritto liberale esiste una sola bussola che è rappresentata dal criterio della ragionevolezza, il che significa tendere a un bilanciamento tra interessi contrapposti”. Per questo, ha aggiunto Alesse, “Il legislatore deve essere chiamato a realizzare questo punto, non si tratta di una cosa facile ma tuttavia questo è il connotato di ogni sistema democratico, fermo restando che in ogni ordinamento ci sono le Corti costituzionali a cui spetta l’ultima parola”. Parole sante, verrebbe da dire. Tanto più perchè pronunciate in un contesto simile, davanti a rappresentanti di politica e istituzioni e non solo della filiera. Dove, ci si augura, si potranno aver presi vari appunti, sulle varie questioni di interesse centrale per una corretta regolamentazione del settore. Dalla tecnologia applicata (in concreto) al gioco responsabile alla prevenzione, alle iniziative di contrasto delle forme di dipendenza, allo scambio di informazioni ed esperienze a livello internazionale. Ma la chiave di volta di qualunque discorso è proprio quella del “bilanciamento fra interessi contrapposti” evidenziato da Alesse. Per uscire dal dibattito (stucchevole) legato all'antica dicotomia tra favorevoli e contrari, quindi tra filo-liberisti e filo-proibizionisti, proponendo soluzioni concrete ed effettivamente applicabili. In una sola parola: sostenibili.
Non è soltanto urgente e necessario, ma anche doveroso: da parte della politica, quindi di governo e parlamento. Prima che sia troppo tardi. Perché se c'è una cosa che abbiamo ben compreso e che è emersa finalmente alla luce del sole, diventando comprensibile per tutti, è che l'alternativa al gioco di Stato non è il non-gioco o un'altra forma alternativa rispetto a quello con vincite in denaro, ma è il gioco illecito. Quello delle bische clandestine, dei “videopoker” o dei siti “punto.com” e chi più ne ha, più ne metta.
Per questo ci piace evidenziare, sottolineare e rilanciare l'invito proposto dal numero uno di AdM. Per un vero e proprio elogio della ragionevolezza che ci auguriamo possa non finire inascoltato.