skin

Riordino: sogno di una notte di mezza estate

30 giugno 2025 - 11:23

Una riforma così lontana eppure così vicina: ma il riordino del comparto continua a slittare

IMG_7270.jpeg

Il riordino del gioco pubblico è arrivato. Anche per il fisico. Dopo aver ottenuto quello del settore online, che nel frattempo ha completato anche la procedura di gara per le nuove concessioni, fintamente è arrivato anche l'attesissimo decreto legislativo che permette di riformare il terrestre. E una volta tanto, il documento non appare soltanto completo, ma anche preciso, puntuale, esaustivo e pure innovativo. Rivoluzionario. In grado di passare senza ostacoli e opposizioni anche lo scoglio della Conferenza Stato-Regioni, dando così il via libera all'iter che porterà anche al bando di gara per le concessioni di slot e scommesse. Inaugurando così una nuova, vera fase di mercato. Tutto perfetto, dunque, e contro ogni pronostico.
Ma è proprio qui che finisce il sogno, ormai ricorrente per molti addetti ai lavori, e si deve tornare a fare i conti con la realtà, che continua ad essere triste, per il settore. Soprattutto per quello terrestre. 

Sì, perché nonostante gli slanci ottimistici di governo e regolatore, che hanno promesso più volte di veder completata la riforma entro i (nuovi) termini previsti per la legge delega, ad oggi ancora non si vedono testi ufficiali e definitivi di questo decreto, al di là delle varie indiscrezioni trapelate da più parti. Peggio ancora, va detto, anche se il documento dovesse uscire - come pare - a stretto giro dal Mef, dovrebbe comunque essere sottoposto di nuovo al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e chissà perché, su questo punto, il sogno sopra descritto appare decisamente irrealizzabile. Pur volendo essere ampiamente ottimisti, è dunque impensabile anche solo ipotizzare un passaggio rapido e indolore o comunque senza osservazioni in quel contesto. Senza poi contare che lo stesso decreto dovrà tornare anche in Parlamento, dove le opposizioni già preannunciano guerra. Come ci prepariamo ad ascoltare in questi giorni dagli Stati generali del gioco promossi dalla politica.
Per questo c'è da attendersi una lunga estate di lavori, anche quest'anno, portandosi dietro anche in vacanza tutti i dubbi e le preoccupazioni del caso. Provando, nel frattempo, a lasciarsi ispirare dai vari eventi di business che ci accompagnano verso la stagione delle vacanze. A partire dal nuovo iGBLive di Londra, che evidenzia quanto questa industria, a livello globale, abbia ancora molto da fare e molto da dire. E non è un caso se all'interno della kermesse londinese si parli anche di Italia, grazie al panel promosso da IGE - Italian Gaming a Expo & Conference in virtù della partnership tra i due eventi. Anche se, ne caso della fiera di Londra, i riflettori sono più che altro puntati sull'online e non sul fisico, che sembra confermarsi sempre più figlio di un Dio minore. Almeno in Italia. Anche se i dati ci dicono ben altro, visto che i soli apparecchi, per quanto in declino, continuano a rappresentare oltre il 50 percento delle entrate erariali. Ma le proiezioni dicono che la quota persa dal gioco terrestre è pressoché equivalente a quella guadagnata dall'online. E questo deve imporre più di una riflessione, soprattutto per il legislatore. Mentre gli addetti ai lavori non possono far altro che attendere, continuando a rimboccarsi le maniche per gestire una situazione sempre più complessa, sapendo che il caos, proprio come ci insegna la commedia Shaksperiana, può essere artefice del nostro destino, e nulla possiamo fare per contrastarlo. Ma la politica, lei sì, può tentare di governarlo. Anzi, deve farlo.

Articoli correlati