Dl Fiscale, alla Camera un Odg su contenziosi anche su imposte di giochi
Nel passaggio in Aula del Dl Fiscale anche un ordine del giorno per introdurre ulteriori misure deflattive del contenzioso tributario anche in materia di imposte di consumo e di giochi.
Scritto da Dd
Si parla anche di gioco nel corso del passaggio in Aula alla Camera del disegno di legge "Disposizioni urgenti in materia fiscale" (2460-A) per la conversione in legge del Dl n. 84 del 2025, approvato la scorsa settimana dalla commissione Finanze della Camera.
Il tema del gioco compare in uno degli ordini del giorno presentati, precisamente il 9/2460-A/9. presentato da Annarita Patriarca (FI) e Giampiero Zinzi (Lega), sul tema dei contenziosi tutt’ora aperti in materia di imposte di consumo e di giochi. Sull’ordine del giorno n. 9/2460-A/9 Patriarca, il parere dell'Aula è favorevole con riformulazione: “a valutare l’opportunità di”.
Questo il testo integrale dell'ordine del giorno, riformulato nel corso della seduta:
La Camera, premesso che: il provvedimento in esame costituisce un tassello necessario della riforma fiscale in corso e contiene misure aventi lo scopo unitario di consentire ai contribuenti di operare in termini di certezza del diritto e di compliance con le amministrazioni fiscali; in tale quadro è opportuno procedere alla chiusura delle liti e del contenzioso tributario in essere, anche tenendo conto della riforma del contenzioso tributario, avviata dalla legge n. 130 del 2022 e consolidata con i decreti legislativi n. 219 e n. 220 del 2023 e del processo di riorganizzare il sistema della giustizia tributaria, in cui si prevede il significativo ridimensionamento del numero delle Corti di giustizia tributaria; dalla recentissima relazione annuale sullo stato del Contenzioso tributario si apprende che nel 2024 si rileva un aumento complessivo delle liti tributarie pendenti del 2,5 per cento rispetto all’anno precedente. Il flusso dei nuovi ricorsi depositati nei due gradi di giudizio si attesta a 224.725 unità, con un significativo aumento dei ricorsi sia nel primo grado di giudizio (+31,6 per cento) sia nel secondo grado (+15,4 per cento) rispetto al 2023; appare opportuno pertanto introdurre norme deflattive che consentano la definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti, modulate sullo stato procedimentale di ciascun ricorso e sugli esiti derivanti dalle soccombenze, prevedendo in ogni caso una riduzione delle sanzioni e degli interessi tali da rendere appetibile la definizione; in connessione con la riforma delle fiscalità territoriale, attualmente all’esame delle competenti commissioni parlamentari, sarebbe altresì opportuno che ciascun ente territoriale possa stabilire l’adozione di misure per la chiusura delle questioni fiscali e tariffarie di propria competenza ivi comprese quelle relative a crediti tributari in sofferenza o deteriorati e le controversie attribuite alla giurisdizione tributaria in cui è parte il medesimo ente o un suo ente strumentale. A tal fine sarebbe opportuno valutare misure premiali per gli enti che accedano alle procedure di definizione, sia in termini di trasferimenti che di ristrutturazione dei propri bilanci, impegna il Governo a valutare l’opportunità di accompagnare le misure contenute nel provvedimento, con ulteriori interventi normativi recanti le opportune misure deflattive del contenzioso tributario, secondo le modalità esposte in premessa, con la sola esclusione del contenzioso relativo alle risorse proprie dell’Unione europea e al recupero degli aiuti di Stato, estendendo tali misure ai contenziosi tutt’ora aperti in materia di imposte di consumo e di giochi. 9/2460-A/9. (Testo modificato nel corso della seduta) Patriarca, Zinzi.